La Luce nell’Oscurità: Riflessioni su un Racconto di Sigmund Freud.

La Luce nell'Oscurità: Riflessioni su un Racconto di Sigmund Freud.Alcuni riportano un racconto di Sigmund Freud (fondatore della psicanalisi)  su una sua presunta nipotina ma, in effetti, la narrazione riguarda un comportamento di un bambino piccolo al buio e che si può leggere alla pagina 367  de “Introduzione alla psicoanalisi 1915-1917” e nei “Tre Saggi” (del 1905)  alla pagina 529,  
Freud narra la storia di un bambino di tre anni  che una volta udì dire alla zia in una camera al buio: «Zia parla con me; ho paura del buio». La zia allora gli rispose: «Ma a che serve? Così non mi vedi lo stesso». «Non fa nulla – ribatté il bambino –se qualcuno parla c’è luce». Egli dunque (commenta Freud) non aveva paura dell’oscurità, bensì sentiva la mancanza di una persona cara. (fonte: https://www.psicologi-italia.it/disturbi-e-terapie/varie/articoli/la-paura-del-buio-secondo-il-pensiero-di-john-bowlby-3561.html ). 
Il bimbo, dormiva sì la notte, ma con una piccola luce accesa. Una sera, però, la mamma decise che era ora che la piccola si abituasse a dormire al buio. “Adesso è l’ora in cui ti devi addormentare, devo spegnere la luce”, disse la mamma al piccolo. Il bimbo, con un poco di timore, ma con la semplicità disarmante che solo loro possono avere, le rispose con quelle parole che abbiamo appena riportato. 
Io non so se questo bimbo ha vinto la sua paura, credo di sì, comunque sia le sue parole hanno conquistato il premio della saggezza. E, sono per noi adulti, di insegnamento.
Tu ed io non possiamo distruggere il “buio”, che può rappresentare la malattia, i problemi vari di una persona. La risoluzione dei problemi spetta alla potenza di Dio. Ma se non siamo la Luce Onnipotente del Signore possiamo e dobbiamo essere quella piccola luce, quella voce che incoraggia, prega, aiuta chi ha bisogno. La nostra voce, la nostra luce diventerà così presenza. Presenza d’amore.
Questo mio breve scritto descrive un racconto attribuito a Sigmund Freud riguardo al comportamento di un bambino di tre anni nei confronti del buio. Il bambino, nonostante la paura del buio, riesce a trovare conforto nel sentir parlare la zia, associando la presenza di una persona cara alla luce. La storia riflette sulla necessità di affrontare le paure, ma soprattutto sottolinea l’importanza della presenza affettuosa e rassicurante degli altri.  Tutto questo fa riflettere sulla lezione che gli adulti possono trarre da questa storia. L’idea è che, anche se non possiamo eliminare completamente le “tenebre” o i problemi nella vita delle persone, possiamo agire come una piccola luce, offrendo sostegno, incoraggiamento e amore. La conclusione sottolinea l’importanza di essere una presenza positiva nella vita degli altri, anche quando non siamo in grado di risolvere completamente i loro problemi, e fa riferimento alla “Luce Onnipotente del Signore” come la forza ultima che può risolvere le difficoltà.

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