Con il “Meeting di Rimini”, possiamo dire che è iniziata ufficialmente la campagna elettorale in Italia in vista dell’elezioni politiche del 25 settembre prossimo. I politici espongono i loro programmi per contenere, risolvere i problemi che sempre di più angustiano noi cittadini. Povertà, sanità (Covid con le sue varianti e altre malattie infettive in particolar modo), sicurezza, conflitto russo-ucraino, con tutto ciò che ne consegue visto le sanzioni imposte alla Russia, con conseguenze negative a livello economico per la nostra nazione, insomma, il futuro non si prospetta dei migliori.
Personalmente non posso non affermare che le “ricette”, i comportamenti, le idee e le proposte per cercare di attenuare il disagio delle classi più deboli del nostro Paese, sia da parte dalla destra di Giorgia Meloni che se non è “destra sociale” non è vera “destra” e che mi appare come una fotocopia anche brutta di un passato consegnato alla Storia e di una certa sinistra capeggiata da Enrico Letta che propone valori che non condivido, non mi rappresentano. E poiché bisognerà votare, tra tutti, voterò il meno peggio.
D’altronde io stesso, naturalmente, non avrei soluzioni da dare se non la Soluzione.
Come cristiano che cerca di essere tale non posso non constatare come il mio, il nostro Dio, infatti, sia l’unica Soluzione a questi problemi e non lo dico da “fanatico” ma da realista. In quanto sempre di più noto come la Parola di Dio sia verace.
Una Parola applicativa alla nostra società, un Cristianesimo attivo, partecipante, non bigotto, non giudicante dei peccati altrui senza vedere prima i propri, la Parola che è Verità. Basta conoscerla un po’ per poi arrendersi piacevolmente ad essa.
Non escludo, chiaramente e ragionevolmente, le capacità umane. Dio sa come servirsi di uomini e donne che magari ai cristiani giudicanti possono sembrare “inutili” quando, invece, sono grandi strumenti nelle mani del Signore.
Mi viene, comunque, in mente quando nell’antico testamento si legge quello che il profeta Geremia, ispirato da Dio, dice (Geremia capitolo17, versi 5-8): “5 Così dice l’Eterno: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo e fa della carne il suo braccio, e il cui cuore si allontana dall’Eterno! 6 Egli sarà come un tamerisco nel deserto; quando viene il bene non lo vedrà. Dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra salata senza abitanti. 7 Benedetto l’uomo che confida nell’Eterno e la cui fiducia è l’Eterno! 8 Egli sarà come un albero piantato presso l’acqua, che distende le sue radici lungo il fiume. Non si accorgerà quando viene il caldo e le sue foglie rimarranno verdi, nell’anno di siccità non avrà alcuna preoccupazione e non cesserà di portare frutto”.
Di questi tempi, possiamo confidare nell’uomo che risolve i problemi che abbiamo sopraccitato? Non credo. Se lo facessimo cadremmo. Invece, appoggiandoci a Dio, troveremmo un sicuro sostegno. Lui è Fedele, solo Lui. Il che non vuol dire escludere dalla propria vita gli altri. Anzi! Se lo facessimo, soprattutto da cristiani, cadremmo in un errore grave. Abbiamo bisogno del prossimo e questo prossimo non lo possiamo lasciare solo e, di conseguenza, non amare.
Grande responsabilità hanno i credenti oggi. A tal proposito, posso supporre che Dio abbia permesso gli eventi di quest’ultimi anni proprio per vagliare i Suoi. Studiamoci, allora, di essere approvati nel grande giorno del Giudizio.
Cristiani uniti, dall’amore fraterno, solo allora potremmo dichiaraci fratelli e sorelle in Lui.
Chi mi conosce sa delle mie passioni, dei miei interessi vari. Ma la mia giornata inizia, prosegue e finisce con Lui. Almeno ci provo. Del resto, sono l’ultimo del popolo di Dio.
Ma questo voglio tendere ad essere, con il Suo aiuto, non un tamerisco, pianta che affonda le sue radici in terra arida ma un albero che nei periodi di “siccità” sarà abbeverato dall’Acqua che il suo, il nostro Dio provvederà.
Almeno proverò in questo intento…
