La storia di Wilma Rudolph, la “gazzella nera” che non si arrese.

L’avevo anticipato in un post precedente a questo, post nel quale avevo scritto di  Fiona May , che prossimamente avrei parlato di un’altra grande atleta, mi riferivo e mi riferisco alla velocista statunitense Wilma Rudolph. 

Wilma Rudolph è stata non solo un grande personaggio nel mondo dello sport, in particolare in quello dell’atletica leggera, ma anche una grande donna che, con la sua storia, ha ancora tanto da insegnarci. 

Infatti, nata a Clarksville, negli Stati Uniti d’America, il 23 giugno del 1940, Wilma, era la ventesima figlia di ventidue figli di una famiglia indigente afroamericana del Tennessee sin da piccola fu affetta dalla poliomielite. Malattia che rischiava di farla diventare claudicante sulla sua gamba sinistra. 

Per questo motivo, per un lungo periodo di tempo, dovette portare un apparecchio correttivo, sottoponendosi a terapie ospedaliere settimanali presso un ospedale riservato alle persone di colore e che distava ottanta chilometri da casa sua. 

Adesso, se vi dicessi che quella ragazzina nel 1960, alle Olimpiadi di Roma, vinse ben tre medaglie d’oro, ci credereste? 

Ebbene, così andò. Wilma Rudolph vinse la gara dei 100 metri, poi, tre giorni dopo, arrivò sempre prima nella competizione dei 200 metri, eguagliando il record olimpico correndo in 23″2 nelle batterie eliminatorie, per poi conquistare il terzo oro nella staffetta 4×100, gara conclusa con con il nuovo record mondiale in 44″5!

La storia di Wilma Rudolph, la "gazzella nera" che non si arrese.
fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Wilma_Rudolph

Wilma Rudolph abbandonò le competizioni nel 1962, In seguito lavorò come insegnante, allenatrice di atletica e commentatrice sportiva. Si sposò nel 1963, ed ebbe quattro figli. Nel 1976, fu inserita nella National Track & Field Hall of Fame, la Hall of Fame statunitense dedicata all”atletica leggera. Nel 1977,  uscì la sua autobiografia Wilma Rudolph on Track, da cui venne tratto il film TV Wilma, in cui debuttò un giovane Denzel Washington.

È scomparsa nel 1944, a soli 54 anni, per un tumore al cervello. Per ricordarla, il 14 luglio 2004 gli Stati Uniti hanno emesso un francobollo commemorativo.

fonte : https://it.wikipedia.org/wiki/Wilma_Rudolph

Di questa grande donna, rimangono anche le sue citazioni, veramente ispiratrici, come queste (ne riporto solo alcune, nda):

  • Mai sottovalutare il potere dei sogni e l’influenza dello spirito umano. Siamo tutti uguali sotto questa luce. Dentro ognuno di noi c’è il seme di una potenzialità che ci puo’ rendere grandi. 
  • I miei medici mi hanno detto che non avrei mai più camminato. Mia madre mi ha detto che l’avrei fatto. Ho creduto a mia madre.

 

In questo video potete vedere le immagini, a volte anche commoventi,  di Wilma durante le gare vinte alle Olimpiadi di Roma, già qui citate. 

Wilma Glodean Rudolph, colei che disse anche

Quando stavo attraversando la mia transizione verso la fama, ho cercato di chiedere a Dio perché ero qui? qual era il mio scopo? Sicuramente, non è stato solo per vincere tre medaglie d’oro. Ci deve essere di più in questa vita di quello.

 

 

 

 

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