PERCHE’ IL “BUIO OLTRE LA SIEPE” E’ ANCHE ALTRO

 

PERCHE' IL "BUIO OLTRE LA SIEPE" E' ANCHE ALTRO
https://it.wikipedia.org/wiki/Il_buio_oltre_la_siepe_(film)

Il film Il buio oltre la siepe  , del 1962, è uno dei miei preferiti.

Tratto dal romanzo omonimo di Harper Lee , vincitore di tre premi Oscar, venne inoltre presentato in concorso al 16° Festival di Cannes, dove vinse il Premio Gary Cooper.

Nel 1995 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.

fonte:  https://it.wikipedia.org/wiki/Il_buio_oltre_la_siepe_(film)

TRAMA

Ambientato nell’Alabama, nel 1932, vede come protagonista l’avvocato Atticus Finch (interpretato magistralmente da Gregory Peck), il quale difende in giudizio tale Tom Robinson, un giovane di colore accusato da Bob Ewell, per aver violentato la sua giovane figlia di nome Mayella. 

Personaggi non di secondo piano, sono i figli dell’avvocato vedovo, Jem e Scout e Arthur “Boo” Radley, un uomo con un disagio psichico, che vive solitario nella sua casa.

Durante il processo, l’avvocato Finch, riesce a dimostrare che, in effetti, la realtà processuale è completamente diversa da come veniva descritta dall’accusa.

Infatti, la violenza subita dalla ragazza, fu effettuata dal padre stesso!

Nonostante questo, il pregiudizio razziale verso Tom, fu ciò che lo condannò. 

Il ragazzo di colore, innocente e disperato, senza nutrire la speranza che il suo avvocato potesse, in appello, ribaltare la sentenza ricevuta, durante l’ora d’aria, tenta la fuga, dove lì, trova la morte, ucciso dalle guardie.

Sentendosi scoperto da Finch, e per questo motivo, provando un forte odio verso di lui, Ewelltenta di uccidere i suoi due figli, cosa che gli fu impedita da colui  che veniva additato come un asociale e cioè, Arthur “Boo” Radley.

lI titolo in lingua italiana è una metafora ripresa da uno dei passi del libro in cui si parla di Boo Radley, il vicino di casa dei Finch, che Jem e Scout non hanno mai visto e che temono solo perché non conoscono: oltre la siepe che separa la casa dei Radley dalla strada c’è l’ignoto. Il “buio oltre la siepe” rappresenta l’ignoto e la paura che genera il pregiudizio.

 

MIE CONSIDERAZIONI 

A mio modesto avviso, dobbiamo considerare, il periodo storico nel quale fu scritto il romanzo e quindi prodotto il film. Periodo storico, dove, sul serio, il problema del razzismo era radicato negli Stati Uniti d’America (e non solo) e quindi, le due produzioni, quella letteraria e quella cinematografica, furono una vera denuncia su questo infausto fenomeno, che contribuirono a risvegliare le coscienze di tante persone.

Certo, anche oggi il razzismo esiste, ma in una forma e intensità diversa.

Viviamo, nel bene e nel male, in un mondo globalizzato, alle prese con una forte pandemia e che, sempre secondo me, soffre più che di razzismo di ignoranza.

Perché il razzismo di oggi, o meglio, ripeto, l’ignoranza di oggi, non è rivolta “soprattutto al nero, ma a tutti coloro che la pensano o sono diversi da noi. 

Con una novità negativa , che chi si erge a difesa della libertà rischia di assumere il ruolo del razzista all’incontrario. Di colui che, con la pretesa di difendere un diritto, diventa, consapevolmente o meno, aggressivo, intollerante verso chi la pensa in modo differente. 

La violenza, fisica o verbale, non porta da nessuna parte se non allo scontro. Solo il ragionevole dialogo tra idee opposte, può essere padre di una società civile. 

 

MIE CONCLUSIONI

Il buio oltre la siepe, in fin dei conti, pure nel romanzo e nel film stesso, è anche quella forma di “razzismo” verso colui che veniva considerato, dalla comunità nella quale viveva,  come malato mentale ovvero il protagonista Boo

Lui, taciturno, isolato ma che salva, anche se con un  gesto estremo, la vita di due bambini innocenti dalla mano violenta dell’uomo bianco.

Boo, rappresenta  ciò che non conosciamo e che giudichiamo. Sono tutte quelle persone che, secondo noi,  hanno un modo diverso di vivere o di essere dal nostro e quindi da noi condannati.

Perché la realtà, non sempre, è quella che ci sembra apparire ma è quella che è in verità.

Ecco, il vero buio oltre la siepe, oggi, più che una forma di razzismo è una condizione personale, che rischia di diventare di massa, di ignoranza e di scontro. 

Con la speranza, che un giorno, tutti noi potremo dire le stesse parole della piccola Scout (interpretata dall’attrice Mary Badham), nelle immagini finali del film e che possiamo ascoltare nel video che potete vedere cliccando sul link apposito.

“…adesso che il buio non ci faceva più paura, avremmo potuto passare oltre la siepe…”

 

https://www.youtube.com/watch?v=klz4N8JFdkM&list=PLRfzBZJ0A6is0pjW7wkeJOW3FT0bDfeR4

 

 

 

 

 

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