Scrivo oggi, venerdì 18 dicembre 2020.
Attualmente, per la nota pandemia e quindi con l’incertezza del futuro che ci affligge, si avverte sempre di più la consapevolezza che la nostra vita vada vissuta giorno per giorno.
Non è pessimismo questo ma è la realtà che stiamo vivendo che ci porta a pensare ciò.
Mentre sto redigendo il post in corso, infatti, la comunità scientifica è pronta a distribuire i vaccini (sì, perché pare che siano più di uno) con i quali molti di noi saremo (anche in questo caso devo usare la parola pare) immunizzati con la speranza che detti vaccini non diano effetti collaterali e che siano veramente efficaci contro il Covid-19.
Intanto si avvicina il Natale.
Che Natale sarà questo? Nell’insicurezza, avverto in me e credo non solo in me, il rimpianto dei tanti natali trascorsi magari nella semplicità, senza nessuna super tecnologia tra le mani ma quanta gioia che avevamo in noi.
Anche in questo caso devo specificare che tutto ciò non è retorica ma oggettività, Almeno per quelli della mia generazione.
Paradossalmente il Natale 2020, forse, sarà più Natale degli ultimi perché le cose si apprezzano di più quando si perdono.
Le canzoni natalizie, i film classici di questo periodo dell’anno (non le cosiddette pellicole frutto della produzione dei cinepanettoni) il cui principale regista era un italiano, siciliano di Bisacquino, comune di Palermo, di nome Francesco Rosario Capra, più conosciuto con il nome di Frank Capra, che ha diretto film come La vita è meravigliosa .
I film di Capra coinvolgevano e coinvolgono (almeno spero) anche adesso, per la loro semplicità e per i buoni sentimenti.
Per questo natale particolare, ho voluto ricordare un regista particolare. Con l’auspicio che presto, un giorno, potremo dire che nonostante tutto la vita è meravigliosa.
p.s.: clicca qui per vedere un la scena finale del film.