Avevo un solo obiettivo per questa estate del 2024: rilassarmi. E, nei limiti del possibile, tra alti e bassi, ci sono riuscito. Ho trascorso un lungo periodo di assoluto relax, tra lettura, sole e qualche trasgressione alimentare. Non mi pento affatto di queste piccole “inadempienze”, anzi, erano proprio ciò di cui avevo bisogno. Recupererò. Dopo tutto, volenti o nolenti, il Covid ha lasciato in noi quella voglia di libertà che ci è stata tolta durante la terribile pandemia.
Con l’autunno alle porte, era prevedibile che la leggerezza estiva avrebbe lasciato il posto a un periodo di incertezza. Il freddo – che non ho mai amato e che mi fa preferire mille volte il caldo – porta con sé non solo influenze e virus, ma anche il peso di un’informazione televisiva sempre uguale e asfissiante. Mentre già si parla di nuovi allarmi, come il vaiolo delle scimmie, il ricordo di quest’estate mi dà la forza di affrontare ciò che verrà.
Questa estate è stata segnata anche dalle Olimpiadi parigine , svoltesi dal 26 luglio al 12 agosto di quest’anno. Un’Olimpiade dai colori chiaro-scuro, che ha riflettuto le complessità del nostro tempo sin dal loro inizio. Le polemiche sono nate, in particolare, dopo la Cerimonia di apertura, con l’esibizione di un dipinto intitolato “Festa” che, tra le altre immagini, includeva un gruppo a tavola con diverse drag queen, ricordando l’Ultima Cena.
Poi c’è stato l’incontro tra la pugile tunisina intersex Imane Khelif e la nostra Angela Carini. Anche se il ritiro di quest’ultima dal match è stato discusso, non si può negare che si sia trovata ad affrontare un’atleta con caratteristiche fisiche non esattamente alla sua pari. La Cerimonia di apertura, insieme alla presenza di una pugile intersex (che, sia chiaro, non viene giudicata dal punto di vista umano, ma esclusivamente da quello della competizione agonistica alla pari), apre scenari futuri imprevedibili.
Ma di questi Giochi voglio ricordare, piuttosto, l’atleta italiana di judo, Odette Giuffrida , cristiana. La judoka brasiliana Larissa Pimenta ha regalato al Brasile la sua seconda medaglia alle Olimpiadi di Parigi 2024. Ma oltre al bronzo, a commuovere il mondo è stata una scena di amicizia e fede con l’avversaria italiana ovvero Odette la quale, pur perdendo, ha invitato la sua avversaria ma anche amica e sorella nella Fede, di dare Gloria a Dio. Successivamente, Odette, ha condiviso su Instagram queste parole:
“(…) Comincio ringraziandovi tutti. (…) Mi state facendo sentire e capire che per tutti voi sono molto più che una medaglia e questo per me non ha prezzo.
È strano dire che mi sento in pace? Non lo so, ma è quello che sto sentendo. (…) Volevo così tanto prendermi quella medaglia che non riuscivo a stare nel presente, mi sembrava di vivere continuamente sotto l’acqua. Ho capito quanto sia difficile convivere con questa sensazione e grazie alla mia mental coach @laurapasquacoachpsico e alla mia fede ho imparato a trovare la pace. (…)
Ti ringrazio, Padre, perché mi hai fatto vincere qualcosa di molto più importante di una medaglia, l’essere riuscita a testimoniare quanto il Tuo amore può cambiare le nostre vite, di quanto Tu sia grande in ogni momento. Nelle vittorie e nelle sconfitte. Oggi non ho vinto la medaglia, ma credo di essere riuscita a realizzare il mio compito. Gloria a Te sempre. Grazie a tutti di cuore.
Ody.”
E che dire del nostro Alessio Simone, catanzarese d’adozione? Nato a Livorno, si trasferisce a Sellia Marina, in provincia di Catanzaro, all’età di soli tre anni a causa di un trasferimento lavorativo del padre. Proprio a Sellia Marina, a quattro anni, inizia a praticare il Taekwondo, una disciplina olimpica dal 2000, con le Olimpiadi di Sydney.
In queste Olimpiadi, Alessio ha conquistato la medaglia di bronzo nella categoria -80 kg. Sì, avrebbe potuto ambire anche a una medaglia d’oro e sì, il Taekwondo di oggi è diverso da quello di un tempo, come ho accennato in questo post , ma i complimenti ad Alessio sono più che meritati. Siamo tutti felici per te e ti seguiremo con interesse nel proseguimento della tua carriera agonistica.
Insomma, di questa mia estate 2024 voglio ricordare i momenti piacevoli vissuti, non quelli meno edificanti. Tra questi, i successi di questi due atleti italiani durante le Olimpiadi parigine, che ci ispirano ad affrontare i mesi che ci aspettano con quei valori sportivi e cristiani che, sebbene non sempre di massa, sono per coloro che ancora credono nell’etica e nella morale, senza scadere nell’iper-giudizio, ma celebrando la semplicità della normalità. E da oggi si riprende con le mie varie attività, tutte affidate a Dio. La mia vita appartiene a Lui, e di questo sono gioioso e orgoglioso.