Risposta a Maria Elena Viola: Una Visione Maschile sulla Parità – Non Solo Domestica – tra Uomo e Donna.

Risposta a Maria Elena Viola: Una Visione Maschile sulla Parità – Non Solo Domestica – tra Uomo e Donna.
Foto di Maria Elena Viola, Direttora della rivista “Donna Moderna”.

“Editoriale della Direttora (come sembra preferisca essere definita nel caso specifico) della rivista Donna Moderna, Dottoressa Maria Elena Viola, m’hai provocato e io ti rispondo”. 

Molti di voi conosceranno la famosa scena del film Un americano a Roma del 1954 con Alberto Sordi nei panni di Nando Moriconi, un ragazzo italiano che vuole a tutti i costi assomigliare a uno statunitense nei modi di vestire e nello stile di vita e che addenta una forchettata di pasta che, a suo dire, lo ha provocato. Ebbene, dopo aver letto l’editoriale della Direttora Maria Elena Viola, dell’ 11 luglio 2024 della rivista Donna Moderna, quello che avevo da tempo voglia di scrivere lo sto facendo ora. Non è che lo scritto della Viola (interessante e bella la rivista che dirige, tra l’alto) mi abbia “provocato”. Mi ha solo dato modo di esprimere un pensiero che avevo in mente da tempo. Bello l’introduzione al suo articolo, il seguito fatto un po’ di luoghi comuni. La Viola “sogna ad occhi aperti ” un uomo che, nonostante sia stanco del suo lavoro aiuti la moglie, la compagna nelle faccende domestiche. Informiamo la Direttora, che nel suo editoriale specifica di essere tra le poche fortunate che si possono vantare di avere uno dei primi prototipi di marito collaborativo, uno di quelli che cucinano, fanno la spesa, buttano la spazzatura…, che tali “prototipi” o meglio uomini, ne esistono più di quanto lei possa pensare o scrivere.

Ci vuole coraggio per un uomo, di questi tempi, redigere uno scritto come il mio. Semplicemente perché la cronaca, da anni, ci parla di donne abusate, uccise da pseudo uomini, quest’ultimi deboli e delinquenti, che non accettano il “no”, le decisioni di una donna, possibilmente “ex loro donna”, di lasciarli, creandosi una propria vita indipendente e libera. Ma confido nell’intelligenza di chi mi legge da tempo, di chi mi conosce, specialmente delle mie amiche che sanno con chi hanno a che fare: un uomo sensibile, d’altri tempi, rispettoso, romantico ma anche “coraggioso” nel prendere posizione nella vita. 

L’editoriale della Viola continua con i concetti di condivisone, nella vita anche domestica di una coppia, e della delega paritaria di questi “mestieri” all’uomo di casa. Tutte ovvietà in un mondo normale che, purtroppo, in tanti campi, non lo è.

Conclude invece bene quando afferma la responsabilità della donna stessa quando quest’ultima pretende un inutile perfezionismo nelle faccende di casa.

Eppure, Dottoressa, non possiamo ignorare che anche gli uomini possono essere vittime di dinamiche complesse all’interno delle mura domestiche. Affermarlo richiede coraggio, poiché si rischia di risultare impopolari, ma è importante essere sinceri. La realtà è che, come gli uomini, anche le donne possono avere comportamenti manipolativi e dannosi.

 Manipolatrice di mariti, compagni deboli interiormente anche se hanno l’apparenza di essere dei duri. Eccessivamente dura quando lascia un uomo in punto e in bianco senza alcun rimpianto, come se quella storia d’amore non fosse mai stata vissuta, e forse così è stato. E’ manipolatrice e cattiva quando fa comunella con altre donne ai danni di un singolo uomo oppure per vendicarsi di un rifiuto di un uomo sposato avvisano la moglie del marito fedifrago oppure quando inducono alla divisione, all’allontanamento del marito, del compagno dai suoi stessi familiari. Non saggia  quando non consiglia in modo appropriato il proprio uomo dal punto finanziario, insomma gli esempi sarebbero tanti.

Personalmente credo che la donna sia più forte dell’uomo in tutto e per tutto.  Ma che ia sua forza la deve e la può esprimere anche nel rispettare e nel voler veramente il bene del proprio uomo. 

Carissima Dottoressa, il mondo non è solo bianco o nero, a volte è un misto. E quando è “nero”, nella cronaca di pseudo uomini violenti, le garantisco che sarei, nei loro confronti, di una severità che lei non immagina. Così come non immagina o almeno non lo accenna giustamente nel suo editoriale estivo dedicato a un singolo argomento di una coppia, come la donna,  nella sua figura di mamma, sia anche così permissiva e debole nei confronti dei suoi figli maschi tanto da non insegnare loro il rispetto verso la donna. 

Come al solito, nella vita ci vuole equilibrio.

Inutile andare, adesso,  nel passato della storia della donna in Italia e nel mondo. Vediamo l’oggi che non dovrebbe essere né  fluido né violento ma normale nella sua evoluzione dei tempi. In fondo, cara Dottoressa, questo sarebbe il vero sogno ad occhi aperti che dovremmo fare, impegnandoci a realizzarlo. Non il suo. 

Cordialmente e con rispetto,

Romano Scaramuzzino

 

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