Pio Gaddi, il Judo italiano tra le pagine della famosa rivista americana Black Belt. Numero, giugno 1967.

Pio Gaddi, il Judo italiano tra le pagine della famosa rivista americana Black Belt. Numero, giugno 1967.
A sinistra la copertina della famosa rivista americana di arti marziali, Black Belt, del giugno 1967 che contiene, tra l’altro, un articolo del Maestro italiano di Judo, Pio Gaddi, la cui foto è tratta da http://web.tiscali.it/piogaddi/

È meraviglioso sfogliare il numero di giugno 1967 della famosa rivista americana dedicata alle arti marziali, Black Belt Magazine, con in copertina un’immagine che ritrae Chuck Norris mentre combatte contro Carlos Bunda (Il significato di questa copertina risiede in un errore storico commesso dalla rivista, che ha impiegato più di 50 anni per correggere. Raffigura un giovane Chuck Norris impegnato in una battaglia con Carlos Bunda, il primo campione dei pesi leggeri IKC nel 1964 e nel 1966. Sebbene l’opera d’arte fosse originariamente basata su una foto raffigurante Bunda, l’artista lo ha erroneamente interpretato come Joe Lewis. L’errore è rimasto inosservato finché la figlia di Bunda, Jackie, non ha raccontato questa storia all’editore di Black Belt in una conversazione casuale. Come gesto di rispetto e onore, al Maestro Carlos Bunda viene giustamente riconosciuto il merito del suo contributo. Questa è la foto che ritrae Norris e Bunda  Ecco le immagini esaustive dell’errore

Pio Gaddi, il Judo italiano tra le pagine della famosa rivista americana Black Belt. Numero, giugno 1967.

Pio Gaddi, il Judo italiano tra le pagine della famosa rivista americana Black Belt. Numero, giugno 1967.

fonte: https://www.blackbeltmag.com/righting-wrongs-throwback-chuck-norris-and-carlos-bunda-june-1967?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTAAAR2cTgVQiJYi28ZaNnEQWI5g1bC8HTkdU7ITCYtt1gW1yYmHnWFYwLXTdwo_aem_AY1CEX1qA73mKjKmvyIqupWjqhK63Zg2cdSpc_kYfQEdDpAPa21Bp5BUuTsDTidIV9gnSlCc7F7hkV8KK5nowgMa , nda).

I vari articoli di questa rivista sono veramente eccezionali soprattutto se si leggono oggi, ai tempi nostri. Quanta nostalgia ci pervade nel leggere quesi testi, nel vedere quelle foto dei personaggi che hanno fatto la storia delle arti marziali e dei futuri sport da combattimento, in modo particolare la Kickboxing, Che dire, la Storia è Storia. Non possiamo essere creatori di un buon presente se non ammettiamo e conosciamo i meriti di coloro che ci hanno preceduto. E credo che questa regola possa valere in ogni campo della nostra vita.

Poi, chiaramente, ci si evolve (sperando in una vera evoluzione).

Ma, nello sfogliare questo numero, mi sono, anche, piacevolmente imbattuto in un pezzo scritto da un italiano, Pio Gaddi. Ammetto che ,prima di leggere il suo articolo non conoscevo il personaggio e di ciò me ne scuso.

Pio Gaddi (Roma, 15 marzo 1929) è un ex judoka e allenatore di judo italiano.

Inizia a praticare judo sotto la guida del maestro Ken Noritomo Otani insegnante del Kōdōkan e del maestro Tommaso Betti Berutto, vincendo nel 1952 ai Campionati europei di Parigi. Successivamente dopo essersi ritirato dall’attività agonistica fonderà e dirigerà dal 1958 al 1978 la palestra Judokwai di Roma. Come arbitro internazionale arbitrerà dal 1958 al 1989 40 campionati europei, 15 campionati mondiali e quattro Olimpiadi. Maestro ed Arbitro benemerito è stato promosso 8 dan dalla FIJLKAM nel 2007. È stato insignito nel 2008 dell’Oscar del Budo per la puridecennale attività al servizio del Judo italiano.

fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Pio_Gaddi

Certo, trovare spazio su Black Belt, non è da tutti e questo non fa altro che confermare il rispetto, a livello mondiale, dovuto a questo italiano.

Nel particolare, Pio Gaddi, scrive un articolo che viene pubblicato nelle pagine 47 e 50 della rivista americana. Ripropongo qui, le foto di parte del pezzo, ovviamente scritto in inglese ma comprensibile per chi conosce le basi di questa lingua.

Pio Gaddi, il Judo italiano tra le pagine della famosa rivista americana Black Belt. Numero, giugno 1967.

Come potete vedere, belle sono le foto che ritraggono i nostri carabinieri mentre si esercitano, a Roma.  nell’arte marziale giapponese del Judo e i praticanti italiani (in questo caso in un dojo della polizia in quel di Nettuno, comune di Roma). Il Maestro Gaddi racconta, tra l’altro, che il Judo fu introdotto in Italia nel 1925 dal Maestro Carlo Oletti (e di quest’ultimo e di un suo piccolo ma prezioso libro di valore in mio possesso, nel parlo qui), della F.I.A.P. (Federazione Italiana Atletica Pesante) e di tanto altro citando personaggi famosi di questa arte come l’olandese Anton Geesink. 

Insomma veramente piacevole la scoperta, da pare mia, di questo personaggio delle arti marziali italiane. Va da sé che tutti gli articoli di questo numero di Black Belt sono veramente interessanti.

Pio Gaddi, il Judo italiano tra le pagine della famosa rivista americana Black Belt. Numero, giugno 1967.
La copertina della famosa rivista americana di arti marziali Black Belt, giugno 1967. Nell’immagine ritratti Chuck Norris contro Carlos Bunda e non Joe Lewis, come da decenni si pensava.

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