A guardare questa bella foto della splendida attrice americana Gene Tierney, conoscendone la sua vita travagliata che qui, in breve, cercheremo di raccontare, viene da pensare che, a volte, nella vita, c’è un prezzo da pagare per tanto fascino che la natura, Dio, dona.
Una vita, quella di Gene, che lei stessa raccontò, nel 1979, con il suo libro autobiografico dal titolo Self-Portrait .
Nata a Brooklyn, il 19 novembre 1920, da una famiglia benestante, figlia di Howard Sherwood Tierney e Belle Lavinia Taylor, venne chiamata Gene in onore di suo zio, morto in giovane età. Aveva un fratello più grande, Howard Sherwood “Butch” Tierney, Jr., e una sorella più piccola, Patricia “Pat” Tierney. Il padre era un broker di successo di origine irlandese e la madre era insegnante di educazione fisica. Frequentò diverse scuole negli Stati Uniti e visse due anni in Svizzera, dove frequentò una prestigiosa scuola di Losanna. Dopo una visita agli studi della Warner Bros., il regista Anatole Litvak notò la sua bellezza e le chiese di diventare attrice, offrendole un sostanzioso contratto.
Approdò a Broadway nel 1938 grazie all’aiuto del padre, che per lei fondò una società sponsorizzatrice. All’anno successivo risale la sua prima apparizione cinematografica nel western Il vendicatore di Jess il bandito (1940). La sua bellezza e capacità di recitazione furono riconosciute e divenne un’attrice molto richiesta. I migliori film di Gene sono stati realizzati negli anni Quaranta. La sua bellezza, allora, era straordinaria. La sua presenza sullo schermo era fresca e accattivante. Aveva occhi verdi espressivi, zigomi alti, lucenti capelli scuri e una sensuale bocca carnosa
Già nel 1941 aveva partecipato a cinque film, tra cui il capolavoro I misteri di Shanghai di Josef von Sternberg.
Durante gli anni della guerra, Gene Tierney era all’apice della sua popolarità. La sua immagine abbelliva innumerevoli copertine di riviste.
Gene Tierney raggiunse l’apice della sua carriera nel 1943 quale protagonista nella commedia Il cielo può attendere (1943) di Ernst Lubitsch. Il suo ruolo cinematografico più celebre fu però quella della misteriosa Laura in Vertigine (1944), diretto da Otto Preminger. Nel 1946 la Tierney ottenne una candidatura all’Oscar come miglior attrice per la sua drammatica e intensa interpretazione in Femmina folle. Nel 1947 fu la protagonista di uno dei capolavori di Joseph L. Mankiewicz, Il fantasma e la signora Muir (1947).
Gene era una vera bellezza di Hollywood e non era a corto di ammiratori. È stata inseguita da Howard Hughes ma, provenendo lei stessa da un ambiente ricco, non è rimasta colpita dalle sue ricchezze. Il suo nome era legato a diverse star del cinema e a un giovane John Kennedy che incontrò sul set di “Dragonwyck” nel 1946 (una storia, quella con Kennedy, che meriterebbe uno spazio a sé, nda).
Sposatasi una prima volta nel 1941 con lo stilista Oleg Cassini ( lei aveva 20 anni e lui 28. Cassini era figlio di un diplomatico russo e lavorava per la Paramount e aveva realizzato i costumi per il film di Gene del 1941, “The Shanghai Gesture”) dal loro matrimonio nacquero due figlie, Daria nel 1943 e Cristina nel 1948.
IL DRAMMA DELLA PICCOLA DARIA CHE SCONVOLGERA’ LA VITA DI GENE TIERNEY
Purtroppo la piccola Daria nascerà con un grave ritardo mentale, sorda e semicieca.
Appurerà, più tardi, l’attrice, che queste disabilità della figlia erano da attribuire al fatto che durante la sua unica apparizione all’Hollywood Canteen ( l‘ Hollywood Canteen operava al 1451 di Cahuenga Boulevard a Los Angeles , California , quartiere di Hollywood tra il 3 ottobre 1942 e il 22 novembre 1945 – Giorno del Ringraziamento -, come club che offriva cibo, balli e intrattenimento per i militari , di solito in viaggio all’estero. Anche se la maggior parte dei visitatori erano militari statunitensi, la mensa era aperta ai militari dei paesi alleati e alle donne di tutti i rami del servizio. Il biglietto d’ingresso di un militare era la sua uniforme e tutto alla mensa era gratuito. Quando la mensa ha aperto i battenti, oltre tremila star, attori, registi, produttori, ballerini, musicisti, cantanti, scrittori, tecnici, camerieri, parrucchieri, agenti, controfigure, pubblicisti, segretarie e affini artigiani della radio e dello schermo si erano iscritti come volontari. Le stelle si sono offerte volontarie per servire ai tavoli, cucinare in cucina e pulire. Uno dei momenti salienti per un militare era ballare con una delle tante celebrità femminili che si offrivano volontarie alla mensa,nda) una soldatessa, una marine, fan entusiasta dell’attrice, violando la quarantena alla quale era sottoposta perché affetta da rosolia, abbracciò con foga la nostra Gene che era in attesa della piccola Daria. Contagiata dalla rosalia, la bambina nacque con le disabilità sopra descritte. E seppure ci sono foto, nel web, dell’attrice con Daria, preferisco non pubblicarle qui.
Gene fu devastata mentalmente dalle condizioni di Daria e da amori che non si realizzarono o non si poterono realizzare come quello con ll futuro Presidente degli USA John Kennedy né la nascita della seconda figlia, Cristina, porterà pace nella mente e nel cuore dell’attrice sempre più in balia della depressione. Alla fine il divorzio da Cassini nel 1952 fu inevitabile.
Quando Daria aveva quattro anni, Oleg e Gene presero la difficile decisione di istituzionalizzarla (1943-2010). Daria trascorse la maggior parte della sua vita all’ELWYN, un’istituzione per disabili speciali a Vineland, NJ.
Nel ’52 durante le riprese di La voce della calunnia in Europa conosce il Principe Alì Khan, fresco di divorzio dall’attrice Rita Hayworth, e iniziano una relazione alla quale però si oppone fermamente il padre del Principe, Agha Khan. Alì le impone un ultimatum: se non lascerà la sua famiglia lo perderà, e a quel punto Gene lo lascia. Nel frattempo i suoi problemi di salute come la mancanza di concentrazione e memoria iniziano a riflettersi sulla carriera di Gene. Nel ’53 le viene proposta una parte in Mogambo accanto a Clark Gable, ma viene poi sostituita da Grace Kelly (che ironicamente in quel momento ha una relazione con l’ex marito della Tierney Oleg Cassini); nel ’55 Gene è sul set del film La mano sinistra di Dio accanto a Bogart, il quale riconosce in lei i sintomi della fragilità mentale avendo una sorella con un problema simile e le sta accanto aiutandola molto durante le prove, convincendola a farsi visitare una volta completato il film. La Tierney si fa ricoverare al Harkness Pavilion di New York nel quale le viene diagnosticato un disturbo bipolare e poi viene trasferita all’Institute of Living di Hartford nel Connecticut dove la sottopongono a 27 sedute di elettroshock per alleviarne la grave depressione (negli anni a venire l’attrice si condannerà pubblicamente questa pratica che le avrebbe compromesso parte della memoria). Una volta dimessa, nel 1957, si trasferisce nell’appartamento della madre a Manhattan insieme alla figlia Christina. Un freddo giorno di dicembre Gene esce dalla finestra del 14esimo piano e rimane 20 minuti sul cornicione del palazzo. Dopo il tentato suicidio la famiglia di Gene decide di farla ricoverare alla Clinica Menninger a Topeka in Kansas nella quale trascorre 8 mesi. L’anno seguente dopo una profonda terapia psicologica che ha analizzato le tragedie della sua vita, non sentendosi pronta per tornare a lavorare nel cinema decide di lavorare come commessa in una boutique, sperando di non essere riconosciuta (cosa che invece accadrà e la farà finire sui giornali).
Nel 1960 si sposò per la seconda volta con il petroliere Howard Lee (primo marito di Hedy Lamarr) e si aggiudicò anche una stella cinematografica nella Walk of Fame; dopo sette anni di lontananza dal set, tornò al cinema nel 1962 con Tempesta su Washington di Otto Preminger. Tuttavia le scritture si erano diradate e l’attrice trovò ancora spazio solo in miniproduzioni televisive. Si ritirò quindi definitivamente dalle scene. Negli ultimi anni di vita si appassionò al bridge, diventando un’esperta giocatrice, e nel 1978, in collaborazione con Mickey Herskowitz, pubblicò un’autobiografia che riscosse un notevole successo dal titolo Self Portrait. Morì il 6 novembre 1991 per un enfisema polmonare, e riposa nel Glenwood Cemetery di Houston.
Questo post non vuole essere un testo che racconta in modo esaustivo la vita di questa bella e brava attrice americana, definita da molti la Diva fragile, dichiarazione che io rifiuto perché Gene Tierney non fu donna fragile ma sfortunata i cui eventi avversi la portarono a un crollo mentale che, soprattutto in quei tempi, erano curati in modo cruento e maldestro (tra l’altro, l’argomento salute mentale, meriterebbe un post a sè). Bella, brava, sfortunata, malata ma combattiva fu la Tierney e un episodio in particolare della sua esistenza, ispirò la famosa scrittrice Agatha Christie nello scrivere un noto romanzo. Ma di questo, ne parleremo nel prossimo post…
CONTINUA…
p.s.: cliccando su questo video potete vedere alcune scene dei film interpretati dalla Tierney. Un bel tributo all’attrice.
fonti:
https://it.wikipedia.org/wiki/Gene_Tierney
https://lisawallerrogers.com/tag/gene-tierney-and-handicapped-daughter/