Può capitare di provare una sorta di rigetto verso alcune notizie di cronaca perché legate a quelle politiche, a quella pseudo politica che da anni imperversa anche nel nostro Paese. Un Paese che rischia di essere scritto con la lettera iniziale minuscola: paese. I miei spazi di scrittura cerco di tenerli ben definiti e separati sia online che sul cartaceo. Meriterebbe, questa notizia, che qui accenno, uno spazio più ampio e particolare ma, come premesso, la nausea ha preso il sopravvento. Di sicuro ne parlerò, in modo più accurato, prossimamente, negli spazi più consoni.
Per adesso…:
Ritengo che i giardini di Piazza Dante a Bergamo, non dovevano essere dedicati ad Enzo Tortora perché il cosiddetto “caso Tortora” non doveva mai avvenire. Il più clamoroso ( e pubblico) errore giudiziario che sia mai avvenuto in Italia che non ha visto i pubblici ministeri e non solo, insieme, quindi, a tutti coloro che hanno infangato e portato alla morte il noto conduttore (se la psicosomatica non è un’opinione, il sospetto che il fortissimo stress che ha subito Enzo Tortora, tra sette mesi di reclusione, cinque di arresti domiciliari più gogna mediatica e una condanna a 10 anni di reclusione, mentre Tortora era libero, dicevamo, che il dubbio che lo stress possa aver provocato il tumore al polmone , che ha portato via da questa terra e dai suoi affetti Tortora, è forte) né condannati né sanzionati per quello che hanno fatto.
Recentemente l’Amministrazione comunale di Bergamo, guidata dal Sindaco Giorgio Gori, ha deciso di intitolare i giardini di piazza Dante, appunto, siti nel centro della città bergamasca, ad Enzo Tortora. Il tutto accogliendo la proposta di Radicali e +Europa Bergamo, in accordo con la Commissione toponomastica del Comune, per essere il nome del giornalista e conduttore italiano legato al “simbolo della ricerca di verità e giustizia”. Ecco, credo che se prevenire è meglio che curare (almeno così si diceva un tempo riguardo alla salute, salute che di questi tempi è pure accantonata da chi di dovere) evitare che errori giudiziari come quello che ha subito il noto conduttore italiano sia doveroso. Mi auguro che questa iniziativa avvenuta a Bergamo serva proprio a questo. Sottolineando che ,anche a sproposito, si cita il “caso Tortora” per chi vuole una Giustizia debole con i delinquenti o troppo forte e disumana con i poveracci.
Concludo pensando che l’uomo perbene Enzo Tortora sarebbe nauseato anche lui per tutto quello che sta accadendo in Italia e nel mondo. Veramente speriamo tutti che stia vivendo, Enzo, quella pace e quella Giustizia negata qui in Italia. Intanto lo voglio ricordare anche con una bella foto, a corredo del post, e non con quella “classica” legata a quel periodo buio italiano. Perché quello era il vero Enzo Tortora, un uomo perbene.