Come fa un’arte ad essere marziale? Come possono definirsi le tecniche da combattimento orientali delle arti? In effetti è un controsenso parlare di cose marziali (agg. che deriva dal lat. Martialis, der. di Mars Martis «Marte»; fig. Della guerra, di cosa che ha attinenza con la guerra) unite all’arte.
Eppure, le arti marziali, possono essere delle arti (parola, quest’ultima che ha come s. f. [lat. ars artis]. – 1. a. In senso lato, capacità di agire e di produrre, basata su un particolare complesso di regole e di esperienze conoscitive e tecniche, e quindi anche l’insieme delle regole e dei procedimenti per svolgere un’attività umana in vista di determinati risultati).
Basta, però, chiarire che queste discipline orientali non sono state create da “santi”, da persone completamente immuni da errori umani svariati, così come una buona parte dei grandi Maestri del passato delle arti marziali sono stati, basta, però, essere onesti nel dire che i tempi sono cambiati e che praticare questi metodi da combattimento solo per lo scopo di potersi, un giorno, eventualmente difendersi da un’aggressione per strada è sia un po’ ridicolo che utopico, basta, però, capire che le motivazioni per praticare le arti marziali variano anche dall’età del praticante. Da giovani si è più portati, infatti, alla considerazione fisica di queste discipline, da adulti, si incomincia ad apprezzarle anche solo per il benessere fisico e mentale che possono procurare.
Adesso, messe a nudo le arti marziali, che facciamo le buttiamo via? Le scartiamo solo perché un praticante da sport da combattimento potrebbe mangiarsi in un sol boccone uno che esercita queste discipline orientali? Chiaramente no!
Le arti marziali sono anche ricerca. Ad esempio, personalmente, io che non mi alleno da anni sia con le arti marziali che con gli sport da combattimento, ogni tanto, venendomi voglia di scoprire il significato di alcune forme di Kung Fu, scopro alcune cose che da giovane non ci facevo caso. E’ una ricerca, una passione, un’arte.
Le arti marziali si possono praticare anche solo per passione dell’arte. Stop.
Se andiamo a vedere, poi, le discipline “interne” cinesi, potremo scoprire tanti di quei benefici sia a livello fisico che interiore che ci potrebbero solo stupire. Ma non per questo le dichiariamo “invincibili”.
Poi, in caso di un’eventuale combattimento, credo che una persona allenata sia sempre più efficace di una non educata all’esercizio fisico.
Insomma, con uno sguardo disincantato verso le arti marziali ma anche sereno e onesto, possiamo sicuramente praticarle con passione, sapendo che a vari livelli ci potrebbero e ci sono utili. Soprattutto ai ragazzi, alle ragazze, che, in un mondo come quello attuale, scoprire o riscoprire alcuni valori come la disciplina, che le arti marziali, sapute insegnare, educano, non potrebbe che essere un fatto positivo.
E forse, in questo, potremmo evincere l’arte nelle arti marziali.