Sono arrivati i nuovi barbari in Italia, da quando, con precisione, non lo so, anche se un’idea ce l’avrei. Forse sono sempre esistiti, i barbari, e adesso, con la pandemia, con la discussione tra pro vax e no vax , poi con quella tra pro ucraini e pro Putin, i barbari si sono palesati sempre di più.
Ripeto, i barbari, forse, sono sempre esistiti ma vivevano nelle loro caverne per poi uscire fuori al momento opportuno. Altrimenti conducevano le loro esistenze in modo latente e poi, esasperati dalle circostanze di cui sopra, si sono resi pubblici nella società.
In seguito si è messo di mezzo anche il reddito di cittadinanza e allora via, alcuni, non solo “politici” italiani, ma anche una parte della popolazione del nostro Paese si è schierata contro questo sussidio che certamente non va tutelato quando erogato a persone non meritevoli legalmente così come dovrebbe accadere per le pensioni d’invalidità date anche ai cosiddetti falsi invalidi.
I nuovi barbari non si trattengono dalla loro inciviltà anche sui social esprimendo odio che li qualifica per quelli che sono. Tutto questo mentre la povertà in Italia aumenta e la Conferenza episcopale afferma che il Reddito di cittadinanza è indispensabile per la lotta contro la povertà, mentre il rischio di una guerra nucleare è sempre alle porte quando non viene privilegiata quella che doveva essere la corsia preferenziale per frenare questa tragica eventualità ovvero la diplomazia.
Non mi si puo’ definire uomo di sinistra, io, da sempre conservatore, ma tra l’essere conservatore e antidemocratico, contro le libertà (e per libertà non intendo l’anarchia ma il tutelare le categorie più deboli della nostra collettività da eventuali soprusi e uno di questi sarebbe l’assurda idea di riaprire i manicomi, come qualcuno paventa. Non bastano, infatti, le violenze che la cronaca ci narra su anziani e no, chiusi nelle loro strutture?) c’è un abisso.
Si è perso il senso della ragione, dell’equilibrio probabilmente perché i “politicanti” sono sempre più interessati alle loro poltrone e quindi al loro potere che al bene del popolo e perché una parte dei nostri concittadini versa nell’ignoranza e nella manipolazione mediatica.
Cosa abbiamo fatto per meritare Matteo Renzi o l’opinionista Hoara Borselli? Non lo so o forse sì.
Tutto iniziò, palesemente e probabilmente, quando furono buttate le monetine a Bettino Craxi. I nuovi barbari iniziarono a palesarsi quella sera.
Craxi, che pronunciò nelle aule del Parlamento italiano, nel 1992, queste parole:
Nessuno si alzò, quel giorno, a contraddire Craxi!
In quegli anni, di Mani Pulite, quando la vergogna del tintinnio di manette uniti agli avvisi di garanzia che più che esercitare la loro funzione erano delle vere sentenze di condanna per chi li riceveva prima di esser sottoposto a un giusto processo insieme alla custodia preventiva che, a volte, ha portato anche a una catena di suicidi. Ecco, da quel periodo in poi, possiamo dire che dalla Prima Repubblica si è passati alla “Repubblica dei barbari”.
Intendiamoci, il passato non è stato esente da errori e che errori e da nefandezze e che nefandezze, basti pensare alle stragi di mafia compiute in quegli anni. Ma, in questo periodo storico che stiamo attraversando, c’è un qualcosa di particolare che ci turba.
Probabilmente l’odio tra italiani. Una guerra fra poveri che non porterà da nessuna parte se non al declino morale e sociale del nostro Paese. Fin quando gli italiani, uniti, si renderanno conto che solo insieme, appunto, con pace e senza divisioni, potranno custodire e ricercare i propri e giusti interessi e non quelli di chi li comanda.
E che Dio ci aiuti, aiuti tutti noi, popolo e governanti. Ma il Dio che è Dio e non il “dio” usato per fini propagandistici.