Il 9 agosto scorso, a Los Angeles, è venuto a mancare Gene LeBell, un vero personaggio delle arti marziali a livello internazionale. Noto lottatore (judoka e wrestler), LeBell è stato anche un attore soprattutto uno stuntman, avendo partecipato a circa mille film e show televisivi. Ha recitato, infatti, anche in queste produzioni cinematografiche come: Mission: Impossible (1966), I Spy (1965), The Wild Wild West (1965), Baretta (1975), Married with Children (1987) e Baywatch (1989). Le apparizioni cinematografiche di Gene includono Toro scatenato (1980), Remo Williams: L’avventura inizia (1985), I cattivi (1986), Ed Wood (1994) e Men in Black II (2002).
Ma la sua apparizione più famosa è quella nella serie televisiva “Ironside”, precisamente nell’episodio andato in onda il 26 ottobre 1967 dal titolo “Tagged for Murder” (in italiano, “Ricercato (o contrassegnato) per omicidio”) a fianco di quella che diverrà la leggenda dal nome Bruce Lee.
I due, infatti, nella scena combatteranno tra loro (potete vederli in azione con questo video che credo sia il migliore in circolazione in merito).
Dopo aver vinto l’Amateur Athletic Union National Judo Championships nel 1954 e 1955, LeBell acquisì popolarità per quello che può essere considerato il primo incontro di MMA trasmesso in televisione: il 2 dicembre del 1963 salì, infatti, sul ring contro il pugile Milo Savage. LeBell indossava un kimono e poteva portare ogni tecnica di judo e karate a eccezione dei calci, mentre Savage indossava i guantoni leggeri e poteva portare ogni tipo di pugno. Alla quarta ripresa LeBell atterrò il pugile e lo strangolò, facendolo svenire.
LeBell arbitrò nel 1978 l’esibizione di Antonio Inoki contro Cassius Clay, dichiarando che secondo lui Alì fu il più grande combattente dei pesi massimi e avrebbe avuto successo nell’MMA a patto di dover imparare la lotta a terra.
LeBell è solitamente all’angolo della campionessa dell’UFC Ronda Rousey.
Autore di numerosi libri, uno dei quali è in mio possesso e la cui copertina è la foto che vedete in questo post, Gene LeBell è protagonista anche di alcune “leggende” come quello che racconta nella sua autobiografia del 2005 dal titolo The Godfather of Grappling.
LeBell, in queste pagine, narra che, durante The Green Hornet della ABC, ha incontrato Bruce Lee per la prima volta, stringendo con lui un’amicizia anche se, secondo LeBell, durante la registrazione, gli fu riferito che Lee stava picchiando gli stuntman, spingendo il coordinatore degli stuntman Bennie Dobbins a coinvolgere LeBell per aiutare a mettere in chiaro l’attore “mettendolo in una presa alla testa o qualcosa del genere”.
LeBell, racconta di “aver afferrato Lee e di averlo sollevato sopra la sua spalla correndo e “trasportandolo” per il set mentre Lee gridava: “Mettimi giù o ti uccido” (il tutto è da verificare! nda).
Quando Quentin Tarantino ha girato C’era una volta a Hollywood (2019), ha usato LeBell come riferimento per il personaggio della controfigura Cliff Booth (interpretato da Brad Pitt) e si è adattato al confronto LeBell/Lee in una scena da combattimento tra Booth e Lee (Mike Moh nel film).
Altra “leggenda”, sempre da “prendere con le pinze”, è quella che vede LeBell come coordinatore delle acrobazie del film Out of Justice (1991) di Steven Seagal. Il Maestro LeBell sarebbe stato coinvolto in un alterco sul set con Seagal, soffocandolo.
LeBell non ha mai negato l’incidente, sebbene Seagal lo abbia fatto.
Nato a Los Angeles il 9 agosto 1932, all’età di 90anni, Gene LeBell è morto nel sonno.
Varie sono state le parole di commiato, di commozione e di rispetto o da parte di numerosi e famosissimi personaggi del mondo delle arti marziali e degli sport da combattimento come Chuck Norris, Benny Urquidez e Ronda Rousey.
Il Maestro Gene LeBell è stato sicuramente un personaggio, pur con le sue stravaganze, straordinario nel mondo delle arti marziali, degli sport da combattimento e dei film d’azione.