Negli ultimi mesi, a proposito e a sproposito del vaccino anti Covid, abbiamo sentito parlare spesso della scienza e del suo importante e indiscusso ruolo.
Ma se la scienza è scienza allora lo deve essere sempre, anche quando dice dell’ovvietà e visto che siamo costretti, pure, a sottolineare, oggigiorno, dei concetti palesemente veri tramite competenze erudite e professionali, non facciamo altro, con questo post, che riportare quando detto dallo psichiatra Claudio Mencacci (direttore emerito Neuroscienze Salute Mentale Asst FBF-Sacco di Milano e co-presidente SINPF (Società di Neuropsicofarmacologia)). Il tutto tratto da un articolo di qualche mese fa ma sempre attuale e pubblicato su Repubblica.
La giornalista Valeria Pini ha posto delle domande al Professor Mencacci in merito alla conseguenze psicologiche che la pandemia, il conflitto russo-ucraino e la povertà, portano e potrebbero portare a lungo andare sullo stato d’animo delle persone.
In relazione al disagio sociale e personale della povertà , l’autrice del pezzo, ha posto questa questione: “Temiamo molto l’impatto economico”. La risposta di Mencacci è la seguente:
“Eventi che si susseguono da più di due anni rappresentano una condizione di traumatica cronicità le cui conseguenze fisiche e psichiche non sono ancora del tutto valutabili. Se l’impatto economico conseguente aumenterà l’esposizione alla povertà e alla disoccupazione, la miscela sarà esplosiva e con un sicuro aumento della depressione oltre che dell’ansia”.
Ma lo psichiatra non ha detto ciò ovvero, lo ripetiamo, un’ovvietà e quindi che l’insieme di stress sociali uniti a quello paventato della povertà, certamente genererà, in chi li patisce, stati depressivi e ansiosi, solo con questa intervista ma anche in televisione e, recentemente, presso un canale privato lombardo. Nel programma (che casualmente ho visto, nda) e che si occupa di salute, lo psichiatra, infatti, ha chiaramente detto che la povertà è un alto fattore di rischio per la salute psicologica degli individui che la devono subire.
Adesso, ci rivolgiamo a due categorie di persone. La prima, quella che ha responsabilità governative: badate bene, quella scienza alla quale avete tenuto molto nel recente passato, vi dice che se non vi mettete una mano sulla coscienza avrete, prossimamente, tanti di quei connazionali depressi e ansiosi a causa delle vostre indegne scelte politiche ed economiche da non dormire la notte, se avete, questa coscienza.
La seconda, è quella dei “volontari”, di chiunque offre, quindi, beni di prima necessità in gruppo o privatamente ai bisognosi. Che Dio vi benedica e sappiate questo: quando portate cibo a queste persone non soddisfatte solo una necessità fisica ma anche morale, oso dire spirituale. Ma so, che per vostra esperienza diretta, siete a conoscenza anche di questo. Perché prima della scienza ne parla la razionalità e il cuore.