In quanto iscritto, mi arriva oggi una mail da parte della comunità di Avaaz con la quale vengo informato che
Una bambina di 12 anni della comunità indigena Yanomami sarebbe stata violentata e uccisa. Un altro bimbo di soli 3 anni è scomparso, gettato in un fiume.
Segue, poi, un dettagliato report sulla situazione che coinvolge gli Yanomami, una delle più numerose tribù del Sud America a vivere in relativo isolamento. Abitano nelle foreste pluviali e sui monti al confine tra il Brasile settentrionale e il Venezuela meridionale.
Prosegue l’email affermando che
20mila minatori hanno invaso illegalmente la terra Yanomami con violenza e terrore. Stanno massacrando i guardiani della foresta, avvelenando i fiumi col mercurio delle miniere e decimando la foresta..il presidente brasiliano sostiene da anni la causa dei minatori. Va all’assalto della foresta, promuove il traffico di legname, le miniere e gli allevamenti che stanno devastando uno degli ecosistemi più importanti del Pianeta. Non possiamo stare zitti (non possiamo voltarci dall’altra parte direbbe Draghi …nda). La mail prosegue, infine, con la richiesta di firmare la petizione (cosa che ho fatto), questo è il link relativo https://secure.avaaz.org/campaign/it/amazon_emergency_loc/?cnFdjpb
Mi domando quanto possa servire una petizione del genere. Credo non poco, solo per via dell’informazione che tramite essa viene data constatando, sempre di più, che nel mondo non c’è una sola nazione da salvare ma tante di quelle realtà che non abbiamo nemmeno idea. E per maggiori chiarimenti su quanto scritto, vi rimando al link di un articolo, a firma di Bruno Desidera, del 2 maggio di quest’anno: La corsa all’oro in Amazzonia stermina gli indiani Yanomami. L’impegno della Chiesa per difenderli .
Una notizia, una petizione, un piccolo gesto, una firma che può valere tanto. Soprattutto per i firmatari!