E’ inevitabile considerare che il nostro corpo, a causa della pandemia, ne risenta in tutti i sensi.
Le giuste restrizioni, con annesse chiusure delle palestre, la maggiore sedentarietà che ne è scaturita, a mio avviso, ha provocato una sorta di “dimenticanza” del nostro fisico.
Da ciò, se non siamo attenti, possono nascere malattie metaboliche , delle ossa e altre ancora.
E se alcuni di noi vorrebbero sopperire solo con le attività intellettuali, quei vuoti provocati da questa emergenza sanitaria/sociale, rischiamo di caricare troppo sulla nostra mente e, veramente, non vedo, non per “appartenenza”, migliore espressione di questa per esprimere questo concetto
Perciò figlio mio, guardati da tutto ciò che va al di là di questo.
Si scrivono tanti libri, ma non si finisce mai, e il molto studiare affatica
il corpo.
(Ecclesiaste 12: 12)
Se è vero che alcuni tipi di sport (come quelli cosiddetti da “contatto”) obbligano un’attività di coppia e pur vero che tante sono le strategie per ovviare a questa necessità.
L’attività fisica si può benissimo svolgere anche singolarmente (pur capendo la diversità di quella eseguita in gruppo).
Approvo gli insegnanti di qualsiasi pratica motoria che si organizzano con le lezioni online, che, anche quest’ultime, certamente, non saranno equiparabili a quelle “normali, ma meglio che niente…
Vado, nello specifico, però, a ciò che conosco di più (seppur accennandone solamente, in questo post ) ovvero alle arti marziali e alla Kickboxing.
Nelle prime troviamo le cosiddette forme:
Kata (giapponese 型 o 形, traducibile con forma, modello, esempio) nelle arti marziali giapponesi. Ovvero una serie di movimenti codificati che rappresentano varie tecniche di combattimento in modo da evidenziarne i principi fondanti e le opportunità di esecuzione ottimali (spazio, tempo e velocità).
taolu (in cinese套路) , una serie di movimenti concatenati delle arti marziali cinesi, in italiano può essere reso come “forma” o “sequenza”. Più specificatamente si tratta di una sequenza di tecniche prestabilite, sia di attacco che di difesa, atte a migliorare l’abilità tecnica, la coordinazione, la potenza, la velocità e la resistenza del praticante
e con i termini coreani hyeong, pumsae e teul, riferiti appunto alle arti marziali di questo paese.
Questi movimenti si possono praticare da soli, magari se il tempo lo permette e con il giusto distanziamento sociale, anche all’aperto.
Al di là del gesto tecnico e del suo studio nel combattimento (ma questa è un’altra storia), questa sorta di attività motoria marziale, attiva tutto il nostro corpo insieme alla nostra mente.
Anche nella Kickboxing, gli esercizi di stretching, il potenziamento muscolare con l’uso del proprio corpo (piegamenti, trazioni, eccetera) e quelle che possiamo definire come “le forme” di questo sport, come il “vuoto” oppure (inserendo ovviamente anche le tecniche di gambe) chiamatelo pure shaodowkickboxing, termine preso direttamente dal pugilato
Shadowboxing (anche scritto Shadow Boxing o Shadow-Boxing), in italiano: pugilato a vuoto (o più comunemente vuoto) è un esercizio fondamentale della boxe e più in generale di tutti gli sport da combattimento. Durante il vuoto il combattente esegue tutte le normali tecniche della sua disciplina indirizzandole verso un ipotetico avversario immaginario.
E se poi vogliamo uscire da queste discipline, non ditemi che non siete capaci, magari consultando prima un insegnante qualificato e il vostro medico di fiducia, esercizi a corpo libero e con attrezzi da casa come un bastone (anche quello della scopa), delle bottiglie di acqua, eccetera.
Insomma, tale è il motivo di questo mio post spronarvi a non dimenticarvi CHE AVETE UN CORPO, avendo tutte le possibilità di esercitarlo, anche se con le limitazioni dovute al tempo presente.
p.s.: in quest’articolo, le “citazioni” sono fornite da Wikipedia.
