Conosci te stesso, è una massima greca che molti di noi sappiamo, iscritta nel Tempio di Apollo a Delfi.
Ma se ne siamo a conoscenza, di questo motto, in realtà non lo concretizziamo nella nostra vita. E questo perché?
Perché conoscere se stessi implica, secondo il mio modesto parere, una presa di coscienza che non tutti hanno. Perché non tutti vogliono percorrere questo meraviglioso viaggio interiore che inizialmente può sembrare faticoso e anche doloroso.
Un percorso in noi stessi, onesto, sincero e coraggioso. Ma che ci porterà a conoscere chi siamo, le nostre potenzialità, i nostri doni e talenti ma anche i lati oscuri e le debolezze che ci appartengono.
Secondo Raffaele Tovazzi, che seguo e stimo e che senza problemi posso affermare che questo post è frutto sì, di una mia ricerca personale, ma anche di quello che ho imparato da lui, attraverso i suoi vari canali online, nei quali dispensa tanta conoscenza, afferma che
Pochi sono però a conoscenza dalla continuazione di questa frase, che il visitatore apprendeva solo dopo aver varcato la soglia:
“Conosci te stesso… E dominerai l’universo!”
Conoscere noi stessi, ci porterà a scoprire e poi a realizzare la nostra chiamata in questa vita, utilizzando i nostri doni in possesso, per per poi collocarci nel posto a noi più convenevole in questo mondo.
La conoscenza diventerà, quindi, anche una realizzazione personale pratica. Utile non solo alla nostra persona ma anche al nostro prossimo.
Chissà quanti doni hai e non li sfrutti, chissà che vita stai conducendo e che non ti appartiene perché sei destinato per un’altra esistenza.
Partire dal voler conoscere se stessi è già il primo step vincente per te, per tutti noi. Dopo essersi guardati dentro e conosciuti, avendo, quindi, eseguito il nostro secondo passo verso il successo personale e non, è da perseguire il terzo step: realizzare, concretamente, nella nostra vita, i talenti che abbiamo.
Conoscere se stessi non sarà, allora, solo un qualcosa di filosofico ma di concreto.
Ti invito, quindi, a percorrere questo viaggio e a collocarti nel posto che più ti appartiene. Senza pensare che è troppo tardi per farlo.
Semmai, se lo rinvii, forse lo sarà.
