Nella vita di Benito Mussolini è altresì noto il contraddittorio avuto con il pastore evangelico Alfredo Taglialatela, il 26 marzo del 1904, presso la Maison du Peuple di Losanna,
Con questo post non sono qui a giudicare ma a raccontare, certamente non come storico, ma come una sorta di cronista ante litteram l’episodio citato all’inizio di quest’articolo.
A tal proposito ecco il racconto.
Quel giorno di fronte a 500 persone, l’allora socialista Mussolini, affermò il suo convincimento intellettuale, filosofico con il quale proclamava la non esistenza di Dio. Durante quel confronto egli tolse dal suo taschino l’orologio, dando a Dio dieci minuti di tempo perché lo fulminasse.
E dato che questo non avvenne (naturalmente) era per lui il fatto, una “prova” della non esistenza di Dio.
E’ pur vero che alcuni, seppur pochi, dubitano che tutto ciò sia avvenuto ma non si può di certo negare che il Mussolini di allora confutasse questa esistenza divina.
Tra l’altro, più in là nel tempo, Mussolini scrisse l’opuscolo L’uomo e la divinità, con il quale metteva nero su bianco questa sua presa di posizione.
Anche se quello appena scritto meriterebbe un maggior approfondimento, la mia intenzione è soprattutto, adesso, di conoscere questo pastore evangelico.
Chi era in realtà Alfredo Taglialatela?
Alfredo Taglialatela nacque a Napoli l’ 8 maggio del 1872 e fu un pastore della Chiesa Metodista Episcopale in Italia e negli Stati Uniti, intellettuale, direttore de L’Evangelista e di Lumen De Lumine., figlio del pastore Pietro Taglialatela.
Cresciuto in un ambiente famigliare ricco di stimoli, decise di intraprendere gli studi presso la Scuola Teologica metodista di Firenze. Nel 1893 venne inviato come pastore sotto prova a Pavia, località dove rimase fino al 1894.
Consacrato nel 1895, divenne direttore de L’Evangelista, incarico che però dovette abbandonare nel 1897. In seguito si occupò delle comunità di Milano (1897-1899) e Roma (1900-1903).
Nel 1904 si trasferì a Losanna, località in cui si dedicò ai numerosi emigranti di origine italiana. Ritornato in Italia in quell’anno, divenne pastore della comunità metodista di Bologna, incarico che mantenne fino al 1907. In quegli stessi anni fu direttore della rivista Lumen de Lumine, stampata a Venezia presso l’Istituto Industriale Evangelico, nato grazie all’opera di Serafino Beduatto.
Entrò inoltre a far parte della «Commissione Diodati», creata dalla Società Biblica Britannica e Foresteria allo scopo di curare la revisione della celebre traduzione della Bibbia. L’iniziativa vide impegnati diversi personaggi di spicco del protestantesimo in Italia come Giovanni Luzzi, Enrico Bosio e altri.
Nel 1908 venne chiamato negli Stati Uniti a occuparsi della nascente Italian Mission, creata dalla Chiesa Metodista Episcopale con il preciso compito di convertire e evangelizzare gli emigranti cattolici italiani residenti oltreoceano.
Trasferitosi in seguito in Canada, divenne pastore di una chiesa metodista di lingua italiana a Toronto, località in cui nel 1912 sposò la giovane Ada Annie Rundle, con la quale non ebbe figli.
Tornato in Italia venne inviato a Roma dove, oltre a occuparsi della locale comunità metodista, venne nominato nel consiglio accademico della Scuola Teologica metodista.
Nel 1918 lasciò tutti i suoi incarichi per trasferirsi temporaneamente a Londra. Rientrato successivamente in patria, nel 1920 accettò di dirigere la Scuola Teologica metodista.
Personaggio di spicco del metodismo episcopale in Italia, a partire dal 1923 insegnò Storia dei dogmi e della filosofia alla Facoltà Valdese di Teologia.
Nel maggio del 1932 abbandonò il pastorato, intentando allo stesso tempo una causa nei confronti della Chiesa Metodista Episcopale italiana.
Ritiratosi definitivamente a Toronto, trascorse gli ultimi anni della sua vita occupandosi della locale comunità evangelica di lingua italiana, tenendo allo stesso tempo lunghi cicli di conferenze di carattere storico, politico e religioso. Convinto sostenitore della politica fascista, si avvicinò agli ambienti della chiesa unitariana, componendo un’opera a favore della dottrina antitrinitaria che però restò inedita.
Morì a Toronto il 4 agosto del 1949.
fonte studi valdesi
Addentrarsi nella Storia è affascinante anche se si scoprono cose che magari potevi non immaginare.
Di certo la conoscenza non fa male, anzi.
L’importanza delle fonti, poi, in ogni ricerca è fondamentale.
Cosa possiamo dire a conclusione di questo resoconto di certo interessante?
Come cristiano non posso che constatare che esserlo oppure mantenere la Fede è sempre una sfida.
Una sfida alla quale, chi crede, è chiamato ad affrontarla, senza guardare a destra o a sinistra ma solo a Cristo. Perché può essere facile, e questa non è una critica spietata verso il pastore citato, ma un avvertimento per noi tutti, deviare da essa.
Infine un’altra considerazione: meglio sfidare noi stessi che Dio!
Opinioni personali nel rispetto di quelle altrui.